Quagga: vesti responsabilmente

Quagga: vesti responsabilmente

C’era una volta la Quagga, un equino mite ed inoffensivo che popolava il Sudafrica, una sottospecie della zebra delle pianure che per la qualità delle sue carni e del suo pellame venne sterminata verso la metà dell’ottocento; l’ultimo esemplare morì nello zoo di Amsterdam nel 1883.

In seguito al successo di un procedimento di selezione chiamato “breeding back” coordinato dal Dott. Reinhold Rau (“the Quagga Man”) e da altri ricercatori che, con la determinazione e l’idealismo un po’ folle che distingue i veri sognatori, si prodigarono per reintrodurre questo animale nel suo habitat naturale, la Quagga è stata riportata recentemente in vita.

Una storia bella e a lieto fine, nella quale vincono tutti, in particolare l’ecosistema e la biodiversità.

Un segnale importante, che non a caso è stato scelto per rappresentare un marchio tutto Made in Italy che pone la tutela ambientale quale presupposto primario nelle scelte delle tecnologie, dei programmi e delle strategie aziendali, prevenendo l’inquinamento in ogni sua forma e valutando gli impatti ambientali del proprio prodotto.

Non ci sono compromessi alla Quagga, o almeno così pare: il codice etico che contraddistingue l’azienda è molto chiaro e rigoroso.

In primo luogo, tutti i prodotti sono garantiti 100% Animal Free: per la produzione non viene utilizzato nessun materiale causa diretta o indiretta di sofferenza animale. Niente  piume, lana, pelle, pellicce e seta.

Al bando anche i materiali causa di sofferenza ambientale: fibre artificiali, fibre sintetiche, e anche nastri e nastrini e accessori superflui prodotti quasi sempre in contesti privi di giustizia sociale.

Ma allora, con che cosa sono fatti i prodotti Quagga? Molto semplice: solo da materiali costituiti al 100% da fibre riciclate e prive di sostanze nocive responsabili di allergie e potenzialmente cancerogene.

Tutto si basa sul principio delle 4R: Riduzione all’origine dei rifiuti, Riutilizzo dei materiali, Riciclo dei materiali ancora utilizzabili e Recupero, sia in termini di materia che di energia.

I protagonisti quindi sono i tessuti e le ovatte in poliestere 100% riciclato e ottenuto dalle comuni bottiglie di plastica; chiusure lampo e bottoni anch’essi realizzati in materiale plastico per consentire un corretto smaltimento, insieme al capo, nel ciclo di fine vita.

E a proposito di smaltimento…
Quagga si impegna a ritirare anche capi Quagga non più utilizzati ma ancora in buone condizioni offrendo, in cambio, uno sconto del 10% sugli acquisti dei propri prodotti o, a scelta, una restituzione del 5% del prezzo d’acquisto. I capi vecchi smaltiti verranno poi lavati e ricondizionati per essere ceduti gratuitamente ad Enti ed Associazioni Onlus attivi nel settore sociale.

Che cosa manca? La ciliegina sulla torta: la destinazione dei ricavi di vendita.

Del prezzo pagato dal consumatore, circa il 50% è destinato alla confezione del prodotto (che avviene quasi completamente in Lombardia), il 10% ai produttori dei materiali utilizzati e (udite udite) il 3% è destinato alla LAV per sostenere le campagne contro l’utilizzo di pellicce.

Quando si dice Veg, che più Veg non si può!

100% Animal Free

100% Animal Free