Annamaria Manzoni è una signora bionda, minuta, con grandi occhi azzurri. Sembra fragile, ma la sua è una biografia di donna forte, coraggiosa e anticonformista. Psicoterapeuta, ipnositerapista e grafoanalista, ha lavorato per anni nell’ambito della tutela minorile, occupandosi di minori in situazioni difficili. E’ componente del Consiglio Direttivo del Movimento Antispecista, collabora con LAV, Oltrelaspecie e Asinus Novus. Ha pubblicato “Noi abbiamo un sogno”, ed. Bompiani 2006, da ultimo “In direzione contraria” – Ed. Sonda 2009.

La ascolto al Festival Veg di Gorizia. Parla con eleganza e passione di manicomi, lager e macelli, pubblicità di tonno in scatola con bambini sorridenti. “Com’è possibile di fronte a tanto orrore rimanere indifferenti?” è la domanda di fondo, che segna e scandisce ogni riflessione.”L’esposizione continua alla violenza ci rende insensibili, ci anestetizza e decolpevolizza”, ripete più volte. Annamaria chiede un cambio di direzione: è necessario riconoscere che esiste una questione animale, è necessario agire per cambiare lo status quo. La negazione, il restare spettatori inermi,è quel che consente l’orrore. E conclude citando quel che Saramago volle come proprio epitaffio: “Indignato per essere passato per questo mondo senza cambiarlo”.

La avvicino, chiacchieriamo. E’ gentile, sorride spesso.

Annamaria, dove vivi?

Vivo a Cusano, un paesino vicino a Milano. Sono nata e cresciuta là. Vivo con mio marito e il nostro Pablo (un gigantesco meticcio di pastore tedesco, n.d.r.).

Nel tuo intervento hai fatto numerose citazioni letterarie. Qual è il tuo libro preferito?

Senza dubbio “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera. Lo leggo e rileggo, e trovo sempre nuovi spunti di riflessioni.

Come è nato il tuo impegno per la questione animale?

Mah, io da che ho memoria mi sono sempre preoccupata per gli animali, fin da piccola, e sono sempre stata bene con loro. Credo che un po’ si nasca così, un po’ conti anche l’ambiente famigliare.

Cosa hai fatto durante le vacanze?

Siamo stati 10 giorni in Cisgiordania con una guida palestinese. Sono rimasta scioccata. Ora non voglio però dare l’idea dell’intellettualoide sempre impegnata, non faccio sempre viaggi così! Comunque, quando vado in giro, amo cercare di conoscere nuove realtà e cercare di capire.

Quali sono i tuoi progetti?

(Sorride) Non ho più l’età per fare chissà quali progetti. Quel che comunque voglio fare è continuare nell’impegno animalista – scrivere, fare conferenze, tutto ciò che può servire per cambiare qualcosa.

Annamaria, hai fatto e fai tante cose. Come ti definiresti?

(Riflette un attimo, e poi) Sono una persona che cerca di osservare la realtà e decodificarla dal punto di vista degli animali.

Cara Annamaria, grazie. Ascoltarti e conoscerti aiuta a credere che un mondo migliore è possibile.Libro Annamaria Manzoni

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