Lo scorso 22 maggio, su invito della Professoressa Simona Segre Reinach,  ho incontrato gli studenti del  corso di Laurea Magistrale in Moda dell’Università di Bologna, campus di Rimini, per un seminario su “VegFashion: oltre l’antropocentrismo”.

Ho parlato di come è nato il blog VegFashion, delle istanze etiche legate alla scelta vegana, della possibilità di conciliare etica ed estetica, offrendo concreti esempi di imprese e brand che operano in quest’ambito.

Gli studenti mi hanno rivolto molte domande, manifestando grande apertura, curiosità e preparazione, ed hanno offerto nuovi spunti di riflessione e tanto entusiasmo.

Pubblichiamo qui di seguito il bell’articolo redatto da Virginia Angius, studentessa di Cultura e Tecniche della Moda: dopo avere raccontato del seminario su VegFashion, Virginia parla di un esempio concreto di imprenditoria etica, raccontando di Lara Dassi e di Connature, il portale di moda etica che i lettori di VegFashion ben conoscono ed apprezzano.

Un grazie particolare a Simona Segre Reinach, che dona sapere con passione, competenza e gentile raffinatezza.

Leggi l’articolo nel blog di Spazio Zone Moda qui.

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LA NUOVA MISSIONE DEL GUSTO ETICO: VEGFASHION E CONNATURE – di Virginia Angius – studente – Culture e Tecniche della Moda

Un blog nato un po’ “per scommessa”, dedicato a quelle vegane metropolitane – o anche solo a coloroche desiderano avvicinarsi a questa scelta di vita – che non vogliono rinunciare al gusto. La missione dell’avvocato Monica Gazzola, da quando ha creato Vegfashion nel 2012, è quella di lanciare un salvagente a chi, come lei, vuole conciliare etica ed estetica. L’idea nasce durante una passeggiata per le calli del lusso a Venezia, quando si accorge della totale assenza di un’offerta vegana nelle vetrine dei negozi di fascia medio-alta. “Molti vogliono trasmettere immediatamente attraverso il loro abbigliamento la scelta che hanno fatto” spiega, “ma ci sono anche molte donne che, come me, non vogliono rinunciare allo stile pur essendo vegane-vegetariane”

Nel suo blog parla di molti argomenti – “idee di moda, bellezza lavoro e tempo libero” recita la tagline – senza mai trascurare, un po’ per deformazione professionale, l’aspetto legislativo che riguarda l’universo vegano. In un mondo dove la produzione di pellicce si spera possa essere presto soppiantata dall’eco-fur – ormai indistinguibile da quella naturale – e dove il progresso tecnologico ci permette di disporre di microfibre a-tossiche ed eco-friendly del tutto paragonabili al cuoio, nonché con prestazioni superiori al pvc in merito a traspirabilità, igienicità e comodità, forse quello che ancora manca è un’opportuna diffusione delle informazioni. eng_loc_web

Il luogo comune vuole che un prodotto vegano di qualità e, soprattutto, di tendenza, debba avere un caro prezzo, ma in realtà sono sempre più numerose le aziende capaci di offrire prodotti vegani high-quality a prezzi accessibilissimi. Secondo Monica Gazzola, l’importante non è acquistare un prodotto perchè vegano, ma diffondere i prodotti vegani in tutte le fasce e per tutti i target di mercato. In questo modo, non ci si imbatterebbe solo in una scelta ristretta, dal sapore comunemente “etnico”, e allo stesso tempo un consumatore non vegano sarebbe attratto da un bel prodotto di qualità, con il valore aggiunto di essere cruelty-free e magari in linea con i precetti del commercio equo e solidale.

Ma non sono solo i consumatori a voler essere informati riguardo tutti questi brand vegani “di seconda generazione”, che si differenziano da quelli di prima generazione proprio per il loro essere di tendenza. Anche i commercianti, che comunque devono mettere in vetrina prodotti che seducano il cliente, spesso non sono al corrente dell’odierna offerta legata al continuo aumento dei brand come di designer emergenti che lavorano in questa direzione. Ed è qui che entra in gioco Connature, il portale web di cui ci parla la fondatrice Lara Dassi. Esperta di comunicazione e proveniente da una tradizione familiare nel mondo della moda, Lara Dassi attraverso il sito di Stella McCartney – uno dei pochi marchi di lusso onestamente impegnati nel viaggio verso la totale sostenibilità – raggiunge la pagina web dell’organizzazione Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) scoprendo tutto ciò che di brutto si cela dietro la produzione di moda e non. Per questo decide di creare un portale che metta in diretta comunicazione produttori e venditori certificati, bandendo espressamente carni, pellicce e pellame.

Un blog e un portale web, due strumenti moderni per trasmettere un messaggio moderno, e due career women che hanno deciso di mettere a disposizione le loro conoscenze e abilità per diffondere la moda etica in tutte le fasce di mercato, dimostrando che si può aiutare il sociale e consumare consapevolmente anche senza rinunciare al gusto.

Virginia Angius – studente – Culture e Tecniche della Moda