
Statua del Buddha Shakyamuni
Stamattina ho visitato la mostra “ll gioiello della Via della Seta: Arte buddhista di Dunhuan” nella sede centrale dell’Università Cà Foscari a Venezia. Dunhuang è un importante sito storico di immense dimensioni situato nella provincia occidentale cinese del Gansu, fra l’altopiano del Tibet, la Mongolia e il deserto del Gobi. Si tratta di un grande complesso religioso buddhista di 492 grotte-santuario scavate nella roccia che si sviluppò a partire dal IV secolo e per quasi mille anni si arricchì di nicchie e grotte decorate con dipinti parietali, affreschi e gruppi scultorei di stucco dipinto per una superficie totale di più di 45.000 metri quadrati, con più di duemila statue.
Tra le tante bellissime opere esposte, due dipinti parietali mi hanno particolarmente affascinato. Narrano storie di compassione di uomini verso animali, tale da portare al sacrificio di sé.

Rappresentazione del Jataka del Principe Mahasattva (Mogao, grotta 254)
Nella Jataka del Principe Mahasattva (Mogao, grotta 254), è raffigurata la vicenda di Mahasattva, narrata nel Sutra della Luce dorata. Il Principe Mahasattva e i suoi due fratelli un giorno si recarono in montagna per una battuta di caccia. Mahasattva vide una tigre femmina che, stremata per il parto, stava per morire di fame, insieme ai suoi cuccioli. Mahasattva decise di salvare gli animali offrendo il proprio corpo. Quindi si stese dinanzi alla tigre, ma questa era troppo debole per sbranarlo. Così, Mahasattva salì in cima ad un dirupo, si trafisse la gola per far uscire il proprio sangue e poi si buttò dal dirupo davanti agli animali. Le tigri affamate prima leccarono il suo sangue e, una volta riprese le forze, mangiarono le sue carni.

Rappresentazione del Jataka del re Sibi (Mogao, grotta 254)
Nella Jataka del re Sibi (Mogao, grotta 254), è raffigurata la storia del re Sibi. Lo Srimad-Bhagavatam, il Ramayana e il Mahabharata narrano la storia del re Sibi, sovrano di un regno nell’India meridionale. Un falco stava inseguendo una colomba e questa si rifugiò in grembo al re per proteggersi dal falco. Il falco, allora, chiese al re di restituirgli la preda, perché altrimenti sarebbe morto di fame. Al fine di salvare la vita di entrambe le creature, il re Sibi decise di tagliare le proprie carni per riscattare la colomba.
Il falco allora chiese di avere un pezzo di carne pari al peso della colomba. Pur tagliando senza sosta la propria carne, quando la metteva sulla bilancia, Sibi non raggiungeva mai il peso della colomba. Così, il re salì sul piatto della bilancia, offrendo l’intero suo corpo per salvare la colomba.